Devi spedire i tuoi prodotti in una fiera? Magari fuori dall’Italia, o addirittura fuori dall’Europa (Dubai, o Tokyo)?
Allora fermati un attimo e guarda questa faccina triste qui di fianco.
Sì, proprio quella nella foto.
La vedi quell’espressione contrita?
Li vedi, gli occhi fissi sullo schermo del cellulare, sperando in un messaggio che non arriva mai?
Ma soprattutto…
Lo vedi, il vuoto cosmico attorno a lui?
Ok, magari dalla foto non si capisce benissimo, ma devi ammetterlo. Anche da lontano trasuda preoccupazione.
Bene. Quello è un imprenditore che sta avendo rogne con lo spedizioniere.
Su quello smartphone, con ogni probabilità, sta aspettando il trillino del messaggio che gli dirà:
“Tranquillo signor XXXX, stiamo arrivando coi suoi prodotti. Sani e salvi, più o meno. Con sette ore di ritardo. Ma stiamo arrivando.”
Ma sai che ti dico? Il signor XXXX non sarà contento lo stesso, anche se stanno arrivando.
Perché ha PERSO SOLDI. Ha toppato il giorno dell’inaugurazione e questo gli costerà diverse migliaia di Euro sia di stand vuoto inutilizzato, sia di contatti persi, che di medico per curarsi l’ernia iatale che gli verrà di qui a pochi giorni dal nervoso.
Ma ora, per il tuo bene, caro amico imprenditore o manager, facciamo un passo indietro e capiamo che cos’è successo al nostro triste e malinconico eroe.
Dico per il tuo bene perché ho dato per scontato che, SE sei un imprenditore o un manager che DEVE SPEDIRE dei prodotti IN FIERA, E sei sano di mente, avrai tutto l’interesse a:
- non arrecare a te stesso un carico di tristezza e delusione tale quanto quello del nostro amico;
- non buttare alle ortiche la vagonata di soldi che hai investito per organizzare la fiera;
- non sfigurare davanti a tutti i tuoi concorrenti in fiera con prodotti danneggiati, rovinati, marci, rotti, o (forse ancora peggio)… INESISTENTI, perché non sono ancora arrivati;
Perché quel signore si trova in quelle condizioni?
Ormai l’avrai già capito. Rogne con lo spedizioniere.
Ma ecco, la domanda vera è: perché il signor XXXX ha rogne con lo spedizioniere?
Allora vediamo cos’è successo.
Durante la fiera METSTRADE che si tiene ogni anno ad Amsterdam nel mese di Novembre, l’azienda in questione avrebbe dovuto partecipare assieme a tante altre concorrenti.
(METSTRADE è la più importante fiera a livello europeo nel settore degli allestimenti navali. Le eccellenze italiane coinvolte in questa ultima edizione erano “solo” 232. Durante i 3 giorni di fiera, dal 13 al 15 Novembre, si ha la sensazione di essere al centro del mondo del settore nautico; chi conta davvero nel campo è LI.
Per il numero di visitatori che ogni anno affolla le 13 hall del RAI Congress Centre, per tutte le aziende presenti giunte da ogni angolo del Pianeta e quindi per l’enorme opportunità commerciale che METS rappresenta, è retorico aggiungere che la propria presenza in fiera debba essere impeccabile.)
Come tutte (forse come stai facendo anche tu ora), ha iniziato a raccogliere informazioni su come organizzare la spedizione e a chi affidare la merce.
Incappa nel nostro sito, rimane interessato soprattutto dal nostro servizio di tracciamento spedizioni via sms (siamo gli unici a offrirti una garanzia “Tracciato, Consegnato e Garantito” sulla merce che affidi a noi).
Ci contatta, e noi, gratuitamente, gli mandiamo la nostra offerta.
Ed è proprio qui che ci scontriamo con il Titano più terribile di tutti.
Il concorrente che tutte le aziende temono, che vaga di settore in settore e fa stragi di teste nei reparti commerciali, mandando in malora anche i contratti più vantaggiosi e le offerte più irresistibili.
Sto parlando dell’ABITUDINE.
Perché dire “ho sempre fatto così” rischia di far fallire la tua presenza in fiera?
“Abbiamo sempre fatto così e ci è sempre andata bene”.
Questo, mi sono sentito rispondere.
L’imprenditore in questione ha “valutato attentamente” e deciso di servirsi dal suo spedizioniere di fiducia.
Alla faccia. E per fortuna che era di fiducia.
E se gli voleva male che faceva, gli metteva una bomba nello stand?
Scherzi a parte.
Non è certo mia intenzione ricamare sulle disgrazie altrui. Mi è dispiaciuto seriamente per quella persona.
Vederlo così affranto, così giù di morale, così arreso all’evidenza dei fatti, mi ha fatto venire voglia di fare qualcosa per aiutarlo.
Ma ormai non potevo fare più niente.
“Abbiamo sempre fatto così”.
Un uomo di Neanderthal, discutendo con un altro uomo di Neanderthal su come portare fino alla grotta lo gnu di 136 chili appena trucidato per la cena.
“Fidati, se lo fai scorrere su questa grande pietra rotonda farai meno fatica…”
“Senti ciccio, abbiamo sempre fatto così in famiglia.”
Così la ruota non sarebbe stata inventata e noi staremmo ancora portando lo gnu in spalla.
Il giorno dopo, il buzzurro caricandosi lo gnu si rompe la schiena e non potrà portare il cibo alla famiglia. Di fianco gli passa il compare del giorno prima, che trasporta la carcassa su un piano attaccato a una pietra tonda.
Ha escogitato un metodo per tenere il piano fisso sulla pietra che gira, creando una specie di carriola.
Che cosa rischi a dire “abbiamo sempre fatto così” (e perché il gioco non vale la candela)
L’intera evoluzione umana si è basata sul fatto che la frase “abbiamo sempre fatto così” è sempre sbagliata.
L’imprenditore in questione, così come l’uomo di Neanderthal, ha deciso di fare come ha sempre fatto, perché gli è sempre andata bene.
Evidentemente ho sbagliato qualcosa io, nel dirgli che il gioco non valeva la candela.
Che non valeva la pena mantenere quell’abitudine solo per pigrizia e qualche Euro in meno, a fronte di un rischio troppo alto.
Grace Murray Hopper, una pioniera della programmazione informatica del ‘900 e Medaglia Nazionale della Tecnologia nel ‘91, ha detto:
“La frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre fatto così.”
Te lo ripeto: rimanere per abitudine, ancorato al buon vecchio spedizioniere generalista con cui ti è andata sempre bene, è un RISCHIO NON CALCOLATO. IN che senso? Nel senso che…
- nel momento in cui c’è un problema nel trasporto tu potrai soltanto aspettare, in trepidazione, nel tuo stand vuoto, aspettando che qualcuno ti chiami per farti sapere qualcosa.
- se sorgono problemi in dogana (e ti assicuro che sorgono, se devi spedire all’estero), 9 volte su 10 il tuo spedizioniere NON è un esperto in pratiche doganali. Non è colpa sua, è che magari gliene capitano 2 ogni 10 anni e semplicemente NON è abbastanza bravo nel gestirle.
- durante il trasporto della tua merce NON sai cosa sta succedendo, dove sono i camion o gli aerei, NON sai se hanno preso fuoco o se li hanno rapinati. Perché non hai a disposizione un sistema di tracciamento preciso e infallibile.
- quando ti trovi in questa situazione, sei… SOLO. Non c’è nessuno con te in fiera a darti risposte. Non c’è un referente a cui chiedere. Non c’è un omino da prendere per il bavero quando hai voglia di scannare un cristiano perché i tuoi prodotti sono spariti nel nulla.
E così, perché hai “voluto fare come hai sempre fatto”, ti ritrovi lì, solo, nel tuo stand vuoto, circondato dagli occhi dei potenziali clienti, che vedendoti in quello stato penseranno:
“Diamine, certo che poteva organizzarsi un po’ meglio…”
Ma quel che sarà peggio? Gli sguardi degli stand affianco. Quelli dei tuoi concorrenti.
Le lingue maligne, sibilanti. Sghignazzanti.
Quelle, sarai costretto a subirle senza armi per difenderti.
E il rientro a casa. Mesto. Buio. Nella notte, abbandonato ai pensieri di com’è andata la giornata.
Rimuginando su quanti soldi ti è costato quello scherzetto dello spedizioniere.
Il rientro a casa diventa un sasso nello stomaco.
Lasciatelo dire: ne valeva la pena, di rischiare?
“Ma dai, finora non mi è capitato niente. Quante probabilità ci sono che mi succeda qualcosa?”
Ora ti spiego una cosa: hai mai guardato nei finestrini delle macchine che ti passano a fianco, quando guidi?
Io vedo continuamente gli occhi sui telefoni.
E penso: “A questi continua ad andare bene.”
Finchè un giorno a un ragazzino cade il lecca lecca dalle mani, mentre passa sulle strisce.
Tu l’avevi visto passare, sei tranquillo con gli occhi sull’iPhone.
Ma lui è lì, fermo sulla strada. A due passi dal cofano della tua macchina.
Mi fermo qui. Io non vorrei nemmeno pensarci.
Quante probabilità c’erano di trovarti quel ragazzino sulla strada?
Una su un milione? Forse più, forse meno.
Ne è valsa la pena?
Riduci a ZERO il rischio di mandare in fumo la tua fiera grazie allo spedizioniere specializzato.
Esiste un modo, un solo modo, per cancellare anche la minima percentuale del rischio di trovarti come quel signore nell’immagine in cima all’articolo, e si chiama: spedizioniere specializzato.
Se per la tua fiera vuoi che tutto fili liscio come l’olio.
Se vuoi ricevere sempre la merce in tempo e in tutta sicurezza.
Se vuoi sapere in un istante, con un SMS, dov’è la tua merce e a che ora arriverà.
Se vuoi una persona che sta lì con te in fiera ad assisterti e rispondere alle tue domande circa la spedizione…
In buona sostanza…se vuoi eliminare la rabbia e lo stress tipici di quando devi spedire in fiera, e goderti questi giorni fuori casa come fosse quasi una vacanza…
Allora I-Sped è ciò che ti serve. Perché?
Perché siamo gli unici a offrirti un sistema di tracking davvero efficiente:
Active-Track è il servizio di tracciamento della tua merce in fiera che non troverai da nessun’altra parte.
Grazie a un sistema di gestione con codice a barre, dal momento in cui viene presa in carico la tua merce, potrai avere in dettaglio ogni movimento che compie, sino al momento in cui viene scaricata.
Tutto questo tramite un semplice sms o anche tramite email.
Riprenditi il pieno controllo della tua merce in fiera ed elimina le preoccupazioni grazie a I-Sped!